Bullet Journal: che cos’è esattamente?
Hai sentito Parlare di Bullet Journal, ma non sai cosa sia o come utilizzarlo?
Ecco tutto quello che devi sapere sul metodo Bullet Journal,
Ryder Carroll e l’invenzione del Bullet Journal
Ryder Carroll è un product designer statunitense ed è colui che ha inventato il Metodo Bullet Journal. A causa di un disturbo dell’apprendimento, ha dovuto sviluppare un sistema alternativo per mantenere la concentrazione ed essere produttivo.
Ma il suo metodo va oltre l’organizzazione: è un vero e proprio esercizio di Mindfulness. Il Bullet Journal si può usare per focalizzarsi sui propri obiettivi, che possono essere:
- scolastici
- lavorativi
- economici
- di salute
- obiettibi personali
Ryder Carroll ha scritto un libro sul suo metodo, ti lascio il link affiliato di Amazon, così puoi leggerlo. .
Partiamo da una definizione. Cos’è un Bullet Journal?
Il bullet journal “è un metodo flessibile e personalizzabile per organizzarsi meglio ed essere più efficienti e produttivi con meno sforzo“. (via Bulletjournal.it )
Ok, dopo aver fatto copia/incolla della definizione ufficiale, ecco in poche parole cos’è un Bullet Journal detto anche BUJO. Il Bullet Journal è un metodo organizzativo brevettato dal designer Ryder Carroll che ha scelto questo termine perché, in inglese, l’elenco puntato è detto “bullet list”.
Il metodo può essere utile per organizzare, ad esempio
- Pianificazione a breve e a lungo termine
- Promemoria, per non dimenticarsi visite, pagamenti e appuntamenti
- lista di cose da fare, settimanali o giornaliere.
- raccolta di idee per progetti, come una tavolozza dei colori
In realtà, un bujo può essere utilizzato per quello che si vuole. Io, per esempio, ho inserito sia le cose da fare, gli appuntamenti, ma all’interno del mio journal c’è anche un tracker per la salute e uno per i libri letti durante l’anno. Il tutto nello stesso taccuino. Il bello del metodo bullet Journal è proprio questo: la possibilità di renderlo al 100% personalizzabile in base alle nostre esigenze.
Decorare o non decorare il proprio journal?
La diffusione del metodo intorno al 2020, specialmente su social creativi come Pinterest e Instagram, ha portato a associare il termine “Bullet Journal” all’agenda decorata, ricca di disegni complessi, sticker, washi tape. Negli anni mi è stato detto più volte da persona interessate “ma io non ho tempo di starci dietro” oppure “io non so disegnare“. Ancora peggio, “ma poi ci scrivi su queste pagine?” come l’utilizzo di un jounral terminasse con la creazione delle pagine.
Quello che serve per creare un Bullet Journal funzionale si conta sulle dita di una mano. Bastano:
- un taccuino, a quadretti, a righe o, come piace a me, puntinato.
- una penna o due
- un righello – ma solo se siete fissati con le righe dritte.
Se ti aiuta il color coding, puoi usare pennarelli e penne colorate, ma siamo già a un upgrade, Non sono necessari washi tape, stickers, brush pen e taccuini da 50 euro. Prima bisogna capire se il metodo fa per noi.
Sì, lo dico io che sono una grande sostenitrice del bullet journal decorato e pieno di disegni e adesivi, io che il minimalismo non so proprio cosa sia. Ma queste sono cose che sono arrivate con il tempo, dopo anni che scrivevo (male) sul mio taccuino di Flying Tiger tirando le righe a mano libera.
Come ho iniziato
Quando mi sono avvicinata a questo mondo, non lo conoscevo proprio. Era febbraio e non avevo un’agenda, ma frequentavo l’università e lavoravo: mi serviva proprio. Pur essendo già appassionata di agende e taccuini, arrangiandomi tra ripetizioni e lavoretti da hostess, non avevo un gran budget. Volevo una Moleskine, ma avevo il budget di un’agenda del supermercato – forse manco per quella.
Contemporaneamente, avevo sentito parlare di lettering da un’amica che studiava graphic design e cercavo informazioni a riguardo per provare a utilizzare delle brushpen mi serviva un’agenda. Inizialmente cercavo informazioni sul lettering per cercare di utilizzare alcune Brushpen cmprate da mia mamma durante un viaggio di lavoro in Giappone. Ho aperto Pinterest, social a cui sono fedele da tipo 15 anni, ed entrando in un tunnell di Pin mi sono imbattuta in un articolo sulle agende fai-da-te. Mi intriga subito e inizio a leggere e, da brava Aquario ascendente acquario, non mi interesso, mi ci ossessiono. Ci dovevo provare, subito. Prendo in mano uno dei miei taccuini accumulati nel tempo e ho provato.
Inizio a segnare liste di obiettivi, task e appuntamenti. Andando avanti, ho aggiornato le pagine in modo che si adattassero alle mie esigenze. Non ho subito iniziato con i disegni, anche perché i pochi doodle che inserivo mi facevano orrore. Ho provato a usare le brushpen giapponesi sulla mia nuova “agenda” con risultati, devo dire, pessimi. Non che io sia Miss Creamy Creamy ora, anzi, però ho fatto un po’ di corsi e nel tempo sono migliorata.
Negli anni, soprattutto durante l’abbondante tempo libero che avevo nel 2020, ho iniziato a sperimentare di più, acquistando sticker online e provando anche a disegnare. Mi sono appassionata allo stile scrapbook – guai a te se buttavi una busta di carta marrone, la dovevo usare sul mio bujo! Ho provato gli acquerelli, amandoli, poi sono passata ai pennarelli, da cui ora sono sommersa.
Approcciarsi al metodo bullet journal
La mia storia personale è solo per farti capire che alla fine, il BuJo, funziona solo se gli dai uno scopo. Può essere di tutto, dall’organizzazione personale o quella lavorativa. Parti dai tuoi obiettivi e da lì, decidi se puoi dedicare una pagina nel tuo taccuino. Vuoi scrivere un libro? Inserisci un tracker delle pagine scritte. Vuoi imparare a fare la verticale sulla testa? Crea una pagina dedicata e compilala quotidianamente con quello che riesci a fare.
Negli articoli successivi parliamo di pagine “necessarie” sul proprio Bujo per avere una journal organizzata, produttiva e, perché no, anche Aesthetic.
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